Cosa Fare con Gatti Punti da Api o da Vespe?

Se il vostro gatto è stato punto da un'ape, è importante controllare le sue condizioni, scopriamo cosa fare in caso di puntura.
Da Alessandro Verratti
Alessandro Verratti
Recensito da Alessandro Verratti
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Dopo aver adottato il suo primo membro peloso della famiglia, Alessandro Verratti ha sviluppato un profondo interesse per gli animali domestici e le loro esigenze. Con un ba Leggere più
Fatto Controllato Fabio Rossi
Fabio Rossi
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Consulente Esperto
Fabio è appassionato di animali domestici. Lavora con gatti, cani, uccelli, roditori e rettili fin da quando ero bambino. Con il crescere della sua passione per gli animali Leggere più
Aggiornato 10-09-2023
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Con l’arrivo della primavera le temperature si innalzano e stare all’esterno diventa molto più piacevole; l’aumento delle temperature comporta anche l’aumento degli insetti, tra cui vespe ed api, e bisogna quindi prestare attenzione sia alla nostra salute sia quella dei nostri animali domestici. Infatti, con la bella stagione aumenta anche il numero di gatti punti da api o da vespe perche la curiosità e l’istinto di caccia di un gatto lo porteranno molto probabilmente ad avventarsi su una donnola, che risponderà all’attacco con un morso.

Se il gattino è ipersensibile alle tossine rilasciate durante il morso, questo può portare a conseguenze ben più gravi di una zampa gonfia. E’ quindi molto importante sapre cosa fare in questi casi.

Tipi di punture d’insetti

Insetto Sintomi
Vespa/Ape Gonfiore, dolore, difficoltà respiratorie, shock anafilattico (raro)
Zanzara Gonfiore, prurito, arrossamento
Zecca Gonfiore, arrossamento, prurito, possibile trasmissione di malattie
Pulex (pulce) Prurito, perdita di pelo, dermatite allergica da pulce
Zecche morbillo Febbre, stanchezza, perdita di appetito, eruzione cutanea
Moscerini Prurito, irritazione cutanea, possibile trasmissione di malattie

È importante tenere sotto controllo il gatto dopo una puntura d’insetto per verificare l’evolversi dei sintomi e consultare immediatamente un veterinario se si notano sintomi gravi come difficoltà respiratorie o shock anafilattico.

Come funziona una puntura d’ape?

La puntura di un’ape o di un altro insetto pungente (api, vespe, calabroni, calabroni) viene solitamente intesa come pungiglione, che non è una puntura. Il pungiglione si trova all’estremità dell’addome, ha la forma di un ago e il veleno viene iniettato nel corpo attraverso il pungiglione. Alcuni insetti pungitori – vespe e calabroni – possono effettivamente pungere – hanno il pungiglione, perché sono predatori, ma le punture non sono particolarmente dolorose. Le api e i bombi non possono pungere.

Il pungiglione di un’ape è diverso da quello degli altri insetti pungitori: è frastagliato e, una volta punto, si conficca nella pelle; l’ape vola via, lasciandola nella pelle con una sacca di veleno e parte dell’intestino, e muore. Vespe e calabroni possono pungere più volte senza subire alcun danno.

Il veleno d’api contiene i macronutrienti e gli oligoelementi più importanti, come calcio, magnesio e fosforo. Contiene proteine, grassi, carboidrati, acidi (fosforici e cloridrici). Ma alcune sostanze biologicamente attive svolgono un ruolo speciale. La melitina è la tossina più pericolosa. Favorisce la distruzione dei globuli rossi. Interrompe i processi metabolici. Stimola il rilascio di sostanze infiammatorie. Aumenta la permeabilità vascolare e promuove la contrazione muscolare. L’istamina provoca reazioni allergiche e causa gonfiore, broncospasmo, vasodilatazione e calo della pressione sanguigna. La ialuronidasi è un enzima che scinde i mucopolisaccaridi, tra cui l’acido ialuronico, che fa parte del tessuto connettivo, provocando una rapida diffusione del gonfiore.

Pochi sanno che l’ape muore quasi immediatamente dopo la puntura. Il motivo è facile da spiegare: il suo pungiglione frastagliato con veleno rimane in profondità sotto la pelle della persona punta. Una volta punta e cercando di volare via, l’ape cerca con tutte le sue forze di estrarre il pungiglione, ma la pelle spessa dell’uomo o del cane glielo impedisce. Il pungiglione con il veleno dell’ape viene strappato insieme alla maggior parte dell’intestino, lasciando una grave ferita sul corpo dell’ape. Ciò ne provoca la morte poco tempo dopo l’attacco.

Sintomi di puntura d’ape o vespa nel gatto

Un gatto che viene punto da una vespa o da un’ape è un fenomeno abbastanza comune e, generalmente, non bisogna preoccuparsi perchè i sintomi sono lievi e non letali. Un gatto punto da vespa sintomi sono infatti pochi. Vediamo quali sono i puntura ape gatto sintomi:

Sintomi di reazione allergica per puntura di ape o vespa

Un gatto punto da vespa o da un’ape, in presenza di allergie, manifesterà dei sintomi più preoccupanti che non andrebbero mai sottovalutati. Il nostro consiglio, qualora doveste notare uno dei sintomi che verranno descritti di seguito, è quello di rivolgersi immediatamente ad un veterinario.

Un gatto allergico Fonte affidabile Quanti tipi di allergie esistono? I medici dividono le allergie in quattro tipi, secondo una classificazione basata sui meccanismi immunitari coinvolti. www.focus.it in seguito alla puntura di una vespa o di un’ape potrebbe andare in contro a shock anafilattico e presentare uno di questi sintomi.

Debolezza o collasso

In seguito ad un puntura di vespa gatto allergico apparirà visibilmente più debole e nei casi più gravi potrebbe andare in contro anche ad un collasso cardiocircolatorio.

Vomito

Il vomito è un sintomo molto comune in caso di shock anafilattico; se, in seguito ad una puntura, il vostro gatto iniziasse a vomitare ripetutamente bisognerà rivolgersi immediatamente ad un veterinario.

Respirazione rapida o difficoltà a respirare

Un gatto in seguito ad una puntura d’ape o di vespa, se allergico, potrebbe iniziare ad avere serie difficoltà respiratorie e potreste non accorgervene. In seguito ad una puntura, controllate sempre il ritmo del suo respiro ed eventuali cambiamenti.

Gonfiore eccessivo intorno alla puntura che si diffonde

Il gonfiore localizzato nella zona della puntura non deve preoccupare ma se questo gonfiore iniziasse a diffondersi anche nelle zone circostanti allora è importante rivolgersi celermente ad un veterinario che saprà come risolvere tempestivamente il problema.

Gengive pallide

In presenza di shock anafilattico, le gengive, e le mucose in generale, tendono a diventare molto pallide, quasi bianche, ed anche in questo caso è fondamentale l’intervento tempestivo di un veterinario.

Diarrea

La diarrea, è un comune sintomo dello shock anafilattico in seguito ad una reazione allergica.

Cosa fare se il gatto è stato punto da una vespa o un’ape?

Una puntura ape gatto potrebbe quindi essere più o meno grave, tutto dipende dall’eventuale presenza di un’allergia o dal numero delle punture; capire quindi cosa fare se il gatto viene punto da una vespa è fondamentale per poter agire tempestivamente.

Come accennato in precedenza le api tendono a pungere sul muso o sulle zampe e, nella maggior parte dei casi, i sintomi che si presentano sono di lieve entità; una puntura ape zampa gatto, in assenza di sintomi gravi, non deve destare preoccupazione perchè le zampe non sono zone eccessivamente delicate. Bisogna però tenere a mente che l’ape o la vespa potrebbero aver punto il gatto in più zone ed è quindi fondamentale controllare il vostro amico a quattro zampe con estrema attenzione.

Esamina il tuo gatto

Innanzitutto occorre esaminare con attenzione ogni zona del corpo per verificare il numero di punture presenti. Il gatto potrebbe essere dolorante e potrebbe reagire mordendovi o graffiandovi, procedete quindi con delicatezza e, se necessario, indossate dei guanti protettivi.

Rimuovi il pungiglione

È risaputo che le api perdono il pungiglione dopo aver punto il malcapitato e questo continuerà a rilasciare veleno fino a quando non verrà rimosso; sebbene non sia una procedura necessaria, si consiglia di procedere con la sua rimozione se doveste notare che è rimasto all’interno della pelle del vostro gatto.

Per estrarre il pungiglione Fonte affidabile La puntura di ape: cosa fare - Punture di insetti, che fare? Il vademecum Cosa fare in caso di puntura di ape? Il pungiglione delle api seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo. www.corriere.it consigliamo di non utilizzare subito delle pinzette perchè potreste involontariamente schiacciarlo e provocare voi stessi la fuoriuscita del veleno; consigliamo quindi di utilizzare una carta di credito e di strisciarla delicatamente in corrispondenza della puntura fino a che il pungiglione non uscirà completamente.

Monitora il gatto per qualche ora

Dopo aver esaminato il gatto con attenzione ed aver rimosso l’eventuale pungiglione sarebbe preferibile monitorare lo stato di salute del vostro amico a quattro zampe per almeno un’ora.

Rimedi casalinghi per punture di api nei gatti

Vedere i propri animali soffrire è sicuramente difficile e, se voleste coccolare i vostri amici a quattro zampe dopo questi difficili momenti, potreste dare un’occhiata alle migliori fontanelle per gatti; tra queste, in base alle recensioni la TOMXCUTE Fontana Per Gatti è risultata essere la più resistente e funzionale. Potreste inoltre coccolare il vostro gatto con i migliori cibi umidi per gatti, che oltre ad essere buonissimi sono anche sani. Tra questi, la Purina Felix Le Ghiottonerie risulta avere i migliori valori nutrizionali, oltre ad avere un sapore di cui i gatti vanno ghiotti.

Come prevenire le punture?

Sebbene non esistano repellenti per vespe e api, è nelle vostre mani ridurre il rischio di punture:

FAQ

Cosa fare in caso di shock anafilattico?

Vi starete chiedendo, in caso di shock anafilattico Fonte affidabile A che cosa è dovuto lo shock anafilattico? Lo shock anafilattico è una una reazione allergica estrema che nel giro di pochi minuti manda in tilt la respirazione e il sistema cardiocircolatorio. www.focus.it provocato da una puntura ape gatto cosa fare? Semplice, non bisogna perdere tempo e rivolgersi immediatamente ad un veterinario. Se notaste uno dei sintomi gravi, prendete subito un trasportino e dirigetevi direttamente da un veterinario senza mettere in pratica alcun rimedio casalingo.

A tal proposito, si consiglia di utilizzare un trasportino adatto per il vostro gatto, che sia comodo e resistente; potrebbe quindi tornarvi utile dare un’occhiata alla lista dei migliori trasportini per gatti acquistabili.

Cosa fare se il gatto mangia un’ape?

Se il gatto mangia un’ape, potrebbe ingerire la puntura e il veleno dell’ape, il che potrebbe causare irritazione, gonfiore e altri sintomi gastrointestinali. Ecco cosa fare:

  1. Monitora il gatto: osserva il gatto per almeno un’ora dopo aver mangiato l’ape per notare eventuali sintomi o reazioni avverse.
  2. Contatta il veterinario: se noti sintomi come vomito, diarrea, difficoltà respiratorie o gonfiore particolarmente esteso, contatta immediatamente il veterinario per una valutazione e un trattamento appropriato.
  3. Rimuovi il pungiglione: se vedi il pungiglione dell’ape ancora presente nella bocca del gatto, cerca di rimuoverlo delicatamente con una pinzetta, facendo attenzione a non spremere il sacco del veleno, che potrebbe causare una maggiore esposizione alla tossina dell’ape.
  4. Fornisci acqua fresca: assicurati che il gatto abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita per idratarsi e favorire l’eliminazione delle tossine.

Nostro Verdetto

Sapere quali sono i sintomi e come agire in caso di gatti punti da api o da vespe è quindi fondamentale per poter agire repentinamente ed evitare spiacevoli episodi.

Riferimenti

1.
Quanti tipi di allergie esistono?
I medici dividono le allergie in quattro tipi, secondo una classificazione basata sui meccanismi immunitari coinvolti.
2.
La puntura di ape: cosa fare - Punture di insetti, che fare? Il vademecum
Cosa fare in caso di puntura di ape? Il pungiglione delle api seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo.
3.
A che cosa è dovuto lo shock anafilattico?
Lo shock anafilattico è una una reazione allergica estrema che nel giro di pochi minuti manda in tilt la respirazione e il sistema cardiocircolatorio.
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